

Mentre l’ultima hit “Un bacio all’improvviso” ft. Ana Mena è stata certificata PLATINO in Spagna, Rocco Hunt torna con la sua “Rivoluzione” (Epic/Sony Music) l’album, prodotto da Valerio Nazo, che racchiude la duplice anima del poeta urbano: da un lato la capacità di cavalcare l’onda della melodia a dall’altra quella di mettere tutto se stesso nei testi, da ritornelli che restano in testa a brani che sono portavoce delle ingiustizie, dall’attenzione alle proprie origini campane ad una costante ricerca stilistica e innovazione nella scrittura dei pezzi.
In “Rivoluzione” convive il rap più duro che affronta temi sociali e l’animo pop con cui Rocco Hunt si diverte a sperimentare: 15 tracce e featuring con Fabri Fibra, Gué Pequeno, Luchè, Carl Brave, Emis Killa, Yung Snapp, MV Killa, LeleBlade, Boomdabash, Geolier, Ana Mena. A due anni di distanza dall’ultimo disco, “Rivoluzione” è il quinto del rapper che in meno di 10 anni di carriera ha superato 1,9 miliardi di stream totali e si è aggiudicato il titolo di autore delle più grandi hit estive degli ultimi anni in Italia. La cover dell’album è stata realizzata eccezionalmente da Jorit, street artist rivoluzionario che opera principalmente a Napoli e che con la sua Human Tribe si è fatto conoscere in tutto il mondo. Al 21WOL di Milano la conferenza stampa di lancio.
Come hai vissuto dal punto di vista personale questi due anni?
Mentre l’industria era ferma ho avuto la fortuna di viaggiare. Sicuramente sono stati due anni difficili, ma non mi sono abbattuto e ho dato alle persone quello di cui avevano bisogno, credendo fortemente nel ritorno alla vita. Ho cercato di dare solarità. Questo è un album figlio della quarantena.
Oltre 5 milioni di ascoltatori mensili su Spotify, 1,9 miliardi di stream totali, oltre 20 dischi di Platino ottenuti solo negli ultimi 24 mesi tra Italia, Spagna e Francia. In che modo questinumeri hanno influito su questa Rivoluzione?
È un album che cerca di spezzare l’immaginario precedente. Metto a nudo me stesso. Musicalmente io alterno sempre l’essere pop all’essere street, ma mai come in questo album ci sono tutte le mie anime. E la rivoluzione è stata proprio questa: essere diventato mainstream con un’anima rap. La parola commerciale per me è sintomo di positività: perché se riesci a entrare sia nel cuore dei bambini sia in quello degli anziani hai fatto centro. Quando una canzone piace ai bambini piace di conseguenza anche ai genitori quella è la mia anima. E questi numeri non sono altro che il sinonimo di una grande responsabilità.
Stai aspettando una nuova rivoluzione?
Quando parlo di Rivoluzione, parlo di quella che la mia storia. La vita non mi ha mai risparmiato nulla. Solo sacrifici e gavetta mi hanno portato fino a qua. Qui parlo della mia Rivoluzione personale: nessuno mi ha mai regalato niente, lavoravo in pescheria e partecipavo alle battaglie di freestyle. Poi, certo, sto aspettando anche una rivoluzione diversa, sociale. Esterna. Faccio parte di un’industria ferma. La più vera grande rivoluzione, ora come ora, è tornare alla genuinità delle piccole cose. La rivoluzione deve partire dal recuperare la normalità delle cose che abbiamo perso, come poter andare ai concerti. I giovani non si sentono rappresentati da questo sistema. Soprattutto i giovani del Sud.
Qual è l’impatto della tua musica sulla società?
Il mio è un personaggio di rivalsa. Chi ce l’ha fatta. Periferia di Salerno. Non L’affronto come ego personale ho fatto i soldi perché me li sono meritati ce la possono fare tutti. Spero che il mio esempio sia monito per tutti. Spero che tutti i ragazzi possano trovare il proprio spazio nel mondo. La gente vede in me una persona che ce l’ha fatta partendo da zero dalla provincia di Salerno. Dire nelle canzoni ‘ho fatto i soldi’ fa parte del mondo rap e vuole essere un incoraggiamento per i ragazzi, perché come me riescano a trovare uno spazio anche dove non c’è.
Secondo te è il momento che le cose possano ripartire? Che emozioni provi?
Sono felice di girare per l’Italia per firmare dischi ad uno ad uno. Con la band siamo tornati a suonare insieme dopo un anno. Tutti i miliardi di stream non valgono quanto avere milioni di persone che ti incitano sotto al palco. Adesso con il firma copie abbiamo comunicato nuove date aggiuntive. Nel 2022 torneremo live dal mese di marzo con un doppio tour (“Libertà + Rivoluzione Tour“) I dischi di platino li appendi al muro prendono polvere, ma le vere emozioni sono quelle di poter collaborare con i grandi della musica.
Perché i graffi sul tuo volto in copertina?
I graffi sulle guance sono il marchio di Jorit che contraddistinguono la sua tribù umana: qui rappresentano gli sforzi che ho dovuto fare in questi dieci anni fino a oggi. E che per me rappresentano metà vita. Sono venuto a Milano a 16 anni non ho potuto vivere la mia famiglia i miei affetti. Ci sono delle cicatrici che ho voluto mettere a nudo e che indosso con fierezza.
Ci parli di Fiocco Azzurro?
Fiocco azzurro è la canzone a cui sono più legato di questo album. È la canzone che ho dedicato a mio figlio Giovanni. Non è smielata ma vissuta in un immaginario un po’ trap. Non capita spesso di avere in padre rap. È come se stessimo crescendo insieme. Una canzone per me molto speciale che non riesco ad ascoltare senza emozionarmi. È ovviamente dedicata a mio figlio ma non è il classico pezzo pop, mantiene sempre un taglio rap e hip hop parlando del nostro rapporto attraverso immagini ben precise che ci rappresentano. Sono un padre atipico per il tipo di lavoro che faccio e in questo brano mi scuso con mio figlio per le assenze causate dal mio lavoro e gli ricordo che sono sempre molto orgoglioso di lui. “Fiocco Azzurro” è un po’ un racconto di quello che prova un ragazzo di strada come me quando diventa padre. Fuori dalla scuola vado sempre col cappuccio perché c’è sempre molto affetto, lì ho incontrato Emis Killa, perché sua figlia e anche il figlio di Jake La Furia vanno tutti a scuola lì. Mentre aspettavamo i bimbi, rispettando i tempi delle norme anti-Covid, ho chiesto a Emis di fare una strofa, così davanti all’asilo, per ‘Fa o brav’. Far studiare mio figlio in una bella scuola internazionale è un orgoglio per me che mi sono diplomato in ragioneria mentre lavoravo
Com’è nata la collaborazione con Fabri Fibra?
Aver avuto la collaborazione di Fibra è stato un segno di enorme rispetto. Una mattina mi sono svegliato, ero in studio con Takagi e Ketra e loro mi hanno detto: lo sai che ti ha menzionato in un pezzo in cui dice “In Piazza Napoli rapino una banca con Rocco Hunt”? (“5G” di Slait e Bloody Vinyl) l’ho contattato e lui mi ha risposto “In Italia non sei famoso veramente fin quando non sei citato in un pezzo di Fabri Fibra”. Sono stato felicissimo di averlo on board nonostante sia concentrato sul suo progetto. Allora l’ho chiamato e così è nato tutto”. Nei cori del disco è presente anche la voce femminile di Mavi Gagliardi celebre per essere il terzetto dei sud58 di Made in sud, una bellissima voce mediterranea.

Da questa sera Rocco Hunt sarà impegnato in un instore tour in giro per l’Italia per incontrare i fan. Queste le date: 5 novembre all’Euronics Tufano (CC Auchan) di Giugliano – Napoli (Via S. Francesco a Patria – ore 18.00), 6 novembre alla Discoteca Laziale di Roma (Via Mamiani 62/A – ore 16.00), 7 novembre al Centro Commerciale Mongolfiera Santa Caterina di Bari (Str. Santa Caterina, 19 – ore 15.00), 8 novembre all’Euronics Tufano del Centro Commerciale Maximall di Pontecagnano Faiano – Salerno (Via Antonio Pacinotti – ore 18.00), 9 novembre all’Euronics Tufano del Centro Commerciale Campania di Marcianise – Caserta (S.S. Sannitica 87 Loc.tà Aurno – ore 18.00), 10 novembre al Valmontone Outlet di Roma (Via Della Pace – ore 17.00), 11 novembre alla Galleria del Disco di Firenze (Sottopassaggio Stazione Santa Maria Novella – ore 17.00), 14 novembre al Centro Commerciale I PETALI c/o UCI Cinema di Reggio Emilia (Piazzale Atleti Azzurri D’Italia, 5 – ore 14.00), 15 novembre alla Mondadori di Milano (Piazza Duomo, 1 – ore 17.00), 16 novembre alla Mondadori di Torino (Via Monte di Pietà, 2 – ore 17.00), 17 novembre alla Feltrinelli di Palermo (Via Cavour, 133 – ore 17.00), 18 novembre alla Feltrinelli di Catania (Via Etnea, 283 – ore 17.00)
Leggi anche: Moda e arte contemporanea corrono parallele, nella sfilata di Dior alla Paris Fashion Week 2021