ROYAL ASCOT 2022: GLI OUTFIT DEL PRIMO GIORNO DELL’EVENTO REALE
Il Royal Ascot non viene considerato solo come una semplice gara di cavalli, ma come una vera e propria vetrina della moda inglese. L’evento si terrà dal 14 al 18 giugno all’ippodromo del Berkshire. Come detto poco fa, il 14 ha avuto inizio il Royal Ascot e noi siamo qui per parlarvi dei look sfoggiati. Assente la Regina Elisabetta, ma a farne le veci il figlio Carlo e la moglie Camilla con un abito celeste. Il coat dress è firmato Anna Valentine – designer di tutti gli outfit dei matrimoni reali. Il cappello, invece, è stato disegnato da Philip Treacy.
Hanno poi “sfilato” la radiosa Principessa Anna con un completo sartoriale color crema e un cappello nocciola, la duchessa di Gloucester con una camicia blu e la principessa Michael di Kent con una giacca chiara con fantasia geometrica e un cappello bianco con le piume. Nel Royal Enclosure – l’area più esclusiva di Ascot – avvistate anche le it girls di casa Windsor, coloro che non avendo un ruolo di rappresentanza, possono prendersi qualche libertà in fatto di abbigliamento.
La vera sorpresa è stata Beatrice di York, che ha deciso di indossare l’abito floreale Zimmermann già usato per partecipare al Gran Premio di Formula 1 del Bahrain. Il copricapo modello cerchietto è di Juliette Botterill, una delle modiste preferite da lei e da Zara Tindall. Come tocco finale, la pochette con le sue iniziali: B. Y. La figlia della principessa Anna non si perde un evento legato ai suoi amati cavalli. Zara ha sfoggiato un vestito di lino spumeggiante nei volumi con una stampa acquarellata dai toni pastello e un grande fiocco nero. Si tratta di un modello uscito dalla sartoria di Anna Mason a cui è stato abbinato un cappellino piatto con i pompon. Per Sophie di Wessex il colore adatto all’occasione è stato il rosa. Proprio poco tempo fa i giornali l’hanno iniziata a chiamare “English Rose” – anche per la sua innata grazia. E l’abito di questa fine giornata, essendo rosa tenue – creato dal brand Suzannah London e coordinato con il cappello a tesa larga di Jane Taylor – non fa altro che confermare la teoria dei giornalisti.