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Dal fashion al design ecco le 5 Start-up più sostenibili del momento

Dalle vernici Airlite che purificano l’aria, alle sneakers ID.Eight prodotte con gli scarti della frutta, dalla piattaforma Gamindo che converte il gaming in beneficenza, all’architettura fatta con gli scarti del riso di Ricehouse, fino ad arrivare ai maglioni genderless e senza tempo di WUULS che mantengono in vita l’antica e dimenticata tradizione della lavorazione della lana delle pecore abruzzesi: sono start-up sostenibili, fondate da persone che credono nella forza del cambiamento e nella sostenibilità.

WUULS, LA MODA GENDERLESS E SENZA TEMPO DALLE MONTAGNE D’ABRUZZO

WUULS è una start-up di maglieria sostenibile orientata all’economia circolare che nasce nel 2019 dall’idea di 2 fratelli giovanissimi, Emanuela (26 anni) e Francesco Picchini (24 anni), che hanno deciso di recuperare un’antica e dimenticata tradizione del loro territorio: la lavorazione della lana delle pecore abruzzesi per farne una linea di maglioni genderless senza tempo e di tendenza.

WUULS, start-up di maglieria sostenibile orientata all’economia circolare che nasce nel 2019 dall’idea dei fratelli Emanuela (26 anni) e Francesco Picchini (24 anni) in Abruzzo.

«Circa l’80% dell’impatto di un prodotto è determinato durante la fase di progettazione: noi credevamo fortemente nell’idea di poter raccontare una storia diversa rilanciando una tradizione antica in un’ottica completamente sostenibile. Per realizzare i nostri prodotti utilizziamo lane del Parco Nazionale del Gran Sasso e le tingiamo al vegetale che è la cosa che più ci caratterizza. Ci impegniamo a realizzare prodotti belli e durevoli, realizzati con cura. Nella nostra filiera interamente Made in Italy teniamo conto dell’ambiente e delle persone che lavorano accanto a noi ed è per questo che ci piace definirci “More Than Just a Brand”, perché in realtà vogliamo far parte del cambiamento ridefinendo le regole del gioco della moda» racconta Emanuela.

ID.EIGHT, LE SNEAKERS CHE NASCONO DAGLI SCARTI DELLA FRUTTA

La product manager Giuliana Borzillo (33 anni) e lo stilista di calzature Dong Seon Lee (42 anni) fondano ID.Eight, sneakers sostenibili, realizzate con residui e scarti della frutta non commestibili.

Nella storia delle eco-sneaker ID.Eight, di Giuliana Borzillo e Dong Lee (33 anni e 42 anni) c’è un’incredibile voglia di cambiamento, c’è il Made in Italy, un po’ di Corea, ci son le bucce delle mele, gli scarti dell’uva e quelli delle foglie d’ananas. Sono sneakers dal design ricercato e allo stesso tempo sostenibili, realizzate con residui e scarti della frutta non commestibili, dove ID sta per identità, coerenza, visione chiara del mondo ed Eight, come otto, rappresenta il numero della circolarità e dell’infinito. Il progetto nasce da un’idea di Giuliana, di origini napoletane, che si era resa conto dell’assenza all’interno del settore calzaturiero di una scarpa che fosse al contempo bella e realmente green, e con il supporto di Dong, oggi suo marito e stilista di calzature, è stato possibile dare il via a una lunga ricerca, che li ha portati a scegliere materiali di recupero, provenienti quasi esclusivamente da aziende italiane, in un’ottica di economia circolare.

AIRLITE, UNA PITTURA IN GRADO DI PURIFICARE L’ARIA

Antonio Cianci, co-founder con Massimo Bernardoni di Airlite, la pittura in grado di eliminare le sostanze tossiche dall’aria che respiriamo. 

Un’innovazione rivoluzionaria a bassissima impronta di CO2: applicare 100 mq di Airlite equivale a piantare 100 mq di alberi. Si tratta della pittura con il minor impatto ambientale di tutto il settore in grado di eliminare le sostanze tossiche dall’aria che respiriamo. Airlite è una tecnologia 100% naturale che, applicata internamente ed esternamente sui muri di casa come una semplice pittura, permette di purificare l’aria da agenti inquinanti. Per capire quanto questa pittura riesca a contrastare l’impatto ambientale, basti pensare che in termini di riduzione dei gas nocivi, applicare 100 mq di Airlite equivale a piantare 100 mq di alberi. Un’innovazione rivoluzionaria a bassissima impronta di CO2 (fino al 70% inferiore rispetto a pitture tradizionali) e non richiede elettricità o filtri per funzionare.

Hunting Pollution, il murales mangia smog realizzato con Airlite dallo street artist Iena Cruz

Airlite è anche attiva nella riqualificazione delle città collaborando con noti street-designer e realizzando murales su facciate di edifici in tutto il mondo, tra i quali Hunting Pollution di Iena Cruz a Roma, La città che respira di SeaCreative, Orticanoodles a Milano per Vaillant.

RICEHOUSE, INNOVAZIONE E SOSTENIBILITÀ A SOSTEGNO DELLA BIO EDILIZIA

L’architetto Tiziana Monterisi, co-fondatrice e CEO di Ricehouse, promuove l’utilizzo delle materie seconde della coltivazione del riso per un’edilizia sana ed eticamente sostenibile.

L’organizzazione della filiera delle materie seconde della coltivazione del riso diventano nuovi materiali per un’edilizia sana e un nuovo modo etico e tecnologicamente avanzato impegnato a far tornare la casa ad essere un nuovo organismo vivente: è questa la mission di Ricehouse, realtà imprenditoriale nata dall’esperienza dell’architetto Tiziana Monterisi, co-fondatrice e CEO dell’azienda, che si focalizza sul tema della valorizzazione dei prodotti secondari della coltivazione del riso e si configura come un veicolo di innovazione, con un elevato grado di sostenibilità, ponendosi come obiettivo principale la commercializzazione di nuovi materiali 100% naturali. “Nativa ecologica”, la CEO da oltre 20 anni promuove un’architettura rigenerativa e sostenibile, in grado di determinare un cambiamento per le persone e per il Pianeta. Tra le principali collaborazioni quella con Michelangelo Pistoletto, che l’ha introdotta nel mondo della sua “arte per una trasformazione sociale responsabile”, spingendola ad indagarsi su quale fosse il ruolo dell’architettura all’interno di questa stessa trasformazione.

GAMINDO: LA SOLIDARIETÀ DIVENTA GIOCO

Gamindo è la prima piattaforma in cui più giochi, più fai beneficenza

Su Gamindo più giochi, più doni. In foto i fondatori Nicolò Santin (29 anni) e Matteo Albrizio (30 anni). 

Gamindo è una piattaforma che permette di convertire il tempo speso sui videogiochi in donazioni a enti non profit. Su Gamindo più giochi, più doni. Oltre all’idea lodevole, la forza di Gamindo sta anche nell’entusiasmo e nel coraggio dei due giovani fondatori Nicolò Santin (29 anni) e dall’incontro con Matteo Albrizio, ingegnere aerospaziale (30 anni), che hanno unito passione, sogni e competenze per “salvare il mondo con i videogiochi”. Funziona così: l’accesso alla piattaforma è completamente gratuito, basta giocare per accumulare gemme del valore di 1 centesimo l’una, che hanno un valore economico e possono essere donate in beneficenza agli enti non profit presenti nella piattaforma. Il loro valore è dato dagli investimenti pubblicitari delle aziende che scelgono Gamindo per promuoversi affidando loro l’ideazione e la realizzazione di giochi brandizzati. Tra le principali collaborazioni Gamindo ha già sviluppato giochi benefici per Lavazza, Ikea, Coca-Cola, Chiara Ferragni.

5 Storie di imprenditoria diverse accomunati dal voler essere ispirazione per una generazione al timone che segue la propria natura per essere gli Skipper del cambiamento. A partire dal 14 giugno i canali social di Skipper diventeranno un amplificatore di messaggi importanti, che i 5 ambassador diffonderanno attraverso delle video-interviste divertenti, costruttive ed emozionali.

V.S.

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