La sfilata Dior Cruise ha preso vita presso il Collegio di San Ildefonso, luogo simbolico per l’artista Frida Kahlo. Il contesto scenico si ricollega alle fonti d’ispirazione della collezione e celebra i legami creati con il Messico da parte della casa di moda.
“Una costellazione di luoghi che generano emozioni. È questo il Messico per Maria Grazia Chiuri, un luogo dell’anima come lo è stato per le artiste surrealiste da Leonora Carrington a Remedios Varo o per Tina Modotti che del Messico, con le sue foto, ha interpretato paesaggi e persone.”
Frida Kahlo ha sempre rappresentato il suo corpo attraverso i suoi abiti non propriamente classici, che man mano diventano una vera e propria rappresentazione di protesta. Maria Grazia Chiuri ha deciso di prendere ispirazione dalle fotografie dell’artista, le quali si ribellano e si oppongono ai confini del genere maschile-femminile. A soli diciannove anni, Frida, decise di indossare un completo tre pezzi, sfidando la femminilità dell’epoca, per reclamare la sua indipendenza. Gli abiti della collezione, quindi, vogliono rendere omaggio al suo iconico e ribelle stile: una rivisitazione che fa eco della tradizione Tehuana, la gonna ampia viene indossata in combo con una tradizionale tunica: l’huipil. La stilista, inoltre, collabora con il savoir-faire locale e gli eccellenti artigiani per dei ricami originali e dei dettagli preziosi, in particolar modo su abiti e camicie.
Troviamo un abito rosa, come quello caro a Frida Kahlo, che compare su uno dei suoi autoritratti. Una linea fatta di pizzi in cotone, canapa e seta, disegni minuti di colli che illuminano jersey e velluto nero, o che diventano ampie gonne a ruota dagli intarsi a farfalla. Velluto che ritorna in una incredibile palette di colori nelle gonne che segnano i fianchi grazie alle pieghe, e poi si aprono a corolla. Farfalle nella toile de jouy ispirata alla flora e alla fauna messicana con pappagalli, scimmie, strelitzie che ricorrono anche nei dipinti di Frida.
