Global Sumud Flotilla, il coraggio di chi non resta zitto

A volte le parole non bastano più. Appelli, comunicati, discorsi ufficiali: tutto sembra scivolare via senza lasciare traccia. È in quei momenti che servono i gesti. Gesti forti, capaci di rompere il silenzio e riportare l’attenzione su ciò che davvero conta. Global Sumud Flotilla è proprio questo: una disobbedienza civile che diventa un atto politico, un gesto eclatante pensato per svegliare chi fa finta di non vedere.

Essere d’accordo con un’azione così non vuol dire stare da una parte politica o dall’altra. Vuol dire riconoscere che, quando tutto sembra immobile, c’è bisogno di qualcuno che alzi la voce. In un Paese dove spesso si accetta l’abitudine e ci si rassegna all’indifferenza, un atto come questo serve a scuotere le coscienze.
Il coraggio di Global Sumud Flotilla sta proprio qui: rompere l’apparente tranquillità per costringere tutti a guardare in faccia la realtà. Non importa se divide, se fa discutere, se infastidisce: il suo valore è obbligare tutti a fermarsi e a riflettere.

Per me questo è il senso profondo del gesto. Non solo contestare, ma ricordarci che il dissenso è necessario. Perché quando la politica si addormenta, serve qualcuno che dia una scossa. E perché una società viva non può restare in silenzio davanti a ciò che non va.
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