CLAUDE CAHUN: L’ARTISTA PIÙ ANTICONFORMISTA DI SEMPRE, CHE RIUSCÌ A FAR CONQUISTARE ALLE DONNE IL LORO POSTO NEL MONDO


Chi è Claude Cahun? E perché viene considerata l’artista più anticonformista del mondo dell’arte?
Lucy Renée Mathilde Schwob è nata in Francia alla fine dell’Ottocento da una famiglia d’arte. I problemi familiari la portarono alla solitudine, e fu proprio l’arte a salvarla da quest’ultima. Fin da giovanissima si dedicò alla scrittura, alla fotografia e alla recitazione. Si è sempre firmata con nomi neutri: prima era Claude Courlis, poi Daniel Douglas ed infine Claude Cahun. Quando il padre si risposò, Claude s’innamorò della sua sorellastra: da questo momento inizia il cambiamento della sua vita. Il loro fu un “amor fou”, scrissero insieme dei testi firmandosi con le sole iniziali in modo da non rendersi riconoscibili. Nel 1920 inizia la trasformazione di Lucy: capelli rasati a zero, abiti da uomo e amicizie con gli artisti surrealisti più provocatori: Salvator Dalì, Pierre Albert Birot, Roger Caillois e tanti altri.
Non è solo il look a cambiare, ma anche i suoi autoritratti, utilizzati come strumento di indagine della sua personalità: si ritrae a mezzo busto o addirittura in primo piano, combinando spesso elementi maschili e femminili. Nella sua fotografia è sempre il corpo a parlare, e la sua arte rappresentava a pieno un immagine volutamente ambigua. Nel 1938 Claude è costretta a trasferirsi sull’isola di Jersey, successivamente occupata dai nazisti: qui assunse la posizione di portavoce della resistenza surrealista, realizzando e diffondendo manifesti. Purtroppo venne arrestata e il suo materiale completamente distrutto, perché considerato pornografico. Nella sua fotografia c’è il rifiuto di appartenere a un genere definito, e la volontà di rappresentare la propria diversità: oggi la definiremmo un’artista “gender fluid”. La vediamo guardare fissa l’obiettivo, con uno sguardo privo di espressione e con gli occhi ricchi di mistero. Attraverso il suo bagaglio artistico è riuscita ad abbattere i pregiudizi di una pratica considerata “maschile”: una donna che è riuscita a cambiare i costumi e a far uscire le donne dalla loro scomoda posizione, conquistando il loro posto nel mondo. Nel 1972 morì, togliendosi la vita.