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GIANLUCA CAPOZZI

Che significa per te fare musica a Napoli?

Fare musica a Napoli significa non farla! La musica è già là, non hai che da sentirla e riprodurla. È una città che pure quando è ferma in realtà sta facendo musica, basta sentire il rumore del mare… Non esiste un posto a Napoli che non abbia la sua musica, le sue note. Pure il nostro dialetto ci aiuta, perché non ha spigoli, è melodioso; mentre lo parli sembra che tu stia già cantando.

Tu sei uno di quelli che più ci ha provato però a portare la musica di Napoli fuori dai confini territoriali…

E non senza difficoltà. Purtroppo esistono tanti stereotipi legati alla napoletanità, tanti calderoni che vengono fatti e ti ci buttano dentro senza fermarsi mai a cercare di cogliere le differenze.

Eppure hai avuto due dischi consecutivi nella classifica nazionale (E Poi Arrivi Tu, Tra Le Cose Che Ho ndr), un Sanremo sfiorato, un premio prestigioso al Venice Festival.

 Si ma quando fai musica in un ambiente locale a te spetta proporti ma poi comanda chi ti ascolta, decide, ti sceglie. In ambito nazionale invece decide sempre chi ti ascolta ma in base non a cosa proponi ma in base a chi, nelle stanze dei bottoni, decide cosa devi ascoltare.

Eppure nonostante le difficoltà vanti già oltre vent’anni di carriera; sei uno degli alfieri del pop napoletano. Cosa è cambiato nel tuo modo di fare musica in tutti questi anni per riuscire sempre ad esserci?

La matrice non è cambiata mai che è la mia anima. Ho solo cercato col tempo di vestirla quanto meglio mi è stato possibile. Come una donna se ci pensi, che può pure non essere bellissima agli occhi di tutti ma con l’abito giusto, preparata per bene, può essere comunque considerata interessante.

Lo hai vissuto bene nella tua carriera il cambiamento radicale, passato dal vinile a spotify?

Io amo tutti i cambiamenti e come mezzo di divulgazione per la musica non posso non apprezzare internet, pure essendo tra i fortunati che possono dire di aver pubblicato anche in vinile.

Cosa si augura per il futuro Gianluca Capozzi. Dopo vent’anni d’arte si hanno ancora sogni?

Sogni non lo so, però una certezza ce l’ho: voglio cantare e fare musica finché avrò la forza per farlo, fino all’ultimo giorno possibile, cominciando da subito con l’uscita del mio nuovo singolo “Me Dispiace”.

 

Gianluca Capozzi in Musica: Resta, Mai, Di Te, Il Mio errore Da Rifare, Cade, Malammore.

 

di Fabio Fiume

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