

Alessandro Sartori chiude la Milano Fashion Week con la collezione uomo Zegna autunno inverno 2023/2024 basandosi su un detto greco “Kalos kai agathos” -tutte le cose belle e anche buone- abbinando la funzionalità alla bellezza. Il marchio si è posto l’obiettivo di ottimizzare la sua filiera, che verrà tracciata in toto entro il 2024. «La vera innovazione si ottiene solo partendo dalle fibre, dalle tecniche di tessitura e dai trattamenti a cui viene sottoposto il tessuto», racconta Alessandro Sartori nel backstage della sfilata. «Entro il 2024 tracceremo tutta la filiera e abbiamo messo insieme una serie di laboratori, manifatture, atelier che trasformano il cashmere dall’inizio alla fine. Lo prendiamo in un certo luogo, lo tracciamo, lo portiamo in Italia, lo trasformiamo. La cosa interessante è che abbiamo trasformato il nostro network di fornitori interni in una grammatica unica che traduce quella fibra morbidissima in capi di maglia, trasformandoli ennevolte. Dal jacquard di panno reversibile, il bouclè, il frisè, il feltro, il casentino, il jersey double. In questo modo abbiamo potuto ottenere il 70 per cento di questa collezione in cashmere, mentre il restante 30 per cento è costruito con tessuti in pura lana riciclata». Si parte, dunque, dal cashmere che trasforma la fibra nobile in tessuto a maglia, anziché a navetta. A primo impatto risulta complicato comprendere la differenza, che in realtà è assolutamente presente: «Proseguo nel definire la mia idea di tailoring moderno, fatto di indumenti che non sgualciscono grazie ai tessuti di maglia e che sono tutti facilmente abbinabili tra loro». L’idea è quella di utilizzare un unico pantalone dalle proporzioni loose con il quale abbinare giacche, polo, cardigan e ancora cappotti scivolati, bomber cropped e piumini, anch’essi in maglia, tutti studiati per armonizzare la silhouette. Scompare la camicia, dando importanza a sofisticati dolcevita sui quali vengono appoggiati blazer senza revers o a un petto e mezzo, o ancora shirt-jacket con le maniche a tre quarti. Il menswear acquista così una forte nonchalance contemporanea.
«Amo il monocromo», aggiunge Sartori, «in collezione ci sono le nuance del tabacco, dei gialli, dei grigi, dei neri dell’Oasi Zegna (l’area naturale che abbraccia la sede storica del lanificio biellese), alternate a fiammate di rosso». Lo stilista, però, ha voluto mettersi a confronto anche con altri mondi, ecco il motivo per il quale sulla passerella escono alcune anticipazioni della collaborazione con The Elder Statesman, luxury lifestyle di base a Los Angeles. Il lancio ufficiale si terrà a Parigi durante la prossima stagione di sfilate donna. «In Zegna gli abiti nascono direttamente dalla materia grezza, in un processo di innovazione che parte proprio dalle tecniche di tessitura e dai trattamenti», conclude Sartori.