

Marni torna in passerella con il Vol.2 al Yoyogi National Gymnasium di Tokyo. Una sfilata accompagnata dalla Tokuo Chamber Orchestra diretta da Dev Hynes.
Francesco Risso aveva presentato il primo volume della collezione durante la New York Fashion Week, e adesso decide di atterrare a Tokyo con la seconda tappa che mostra l’estrema voglia di voler uscire dalla propria comfort-zone di Milano. Ci ritroviamo in un’arena ricoperta di carta bianca, che si riempie con 1800 spettatori e si accende con la performance musicale della Tokyo Chamber Orchestra diretta da Dev Hynes. Tutto ci ricorda una poesia, che descrive una collezione secondo l’occhio personale e critico dello stilista: linee, pois, colori dal giallo al rosso, dal bianco al nero. Sfilano giacche, abiti appiattiti, cappotti, duvet ricoperti di mohair di DingYun Zhang e suit super boxy. Il tutto presentato con una versione monocromatica o con grafiche geometriche o a pois di ogni dimensione. Nella sfilata emergono anche le opere pop di Roy Lichtenstein, le regolarità delle linee del minimalista Sol LeWitt, il pianista e compositore Sun Ra ma anche San Francesco e il gioco degli scacchi. «Ci ho messo un mese a scrivere questa lettera, ho fatto un po’ di fatica, non per il mio lavoro ma in generale, era come se fossi imprigionato dall’algoritmo e ho capito che dovevo scrivere qualcosa per celebrare l’amore per il lavoro che faccio. Serve paura, protezione e amore» spiega Francesco Risso: «Per me i vestiti sono come se fossero esseri umani, non esisterebbero se non ci fosse un essere umano che li indosserebbe. Questa è la relazione che conta».