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BALENCIAGA TORNA IN PISTA: PETA RIABILITA IL NOME DEL BRAND CON IL PREMIO “BEST LUXURY PRODUCT”

Balenciaga nelle ultime settimane è stata bersaglio di numerose polemiche – per via di due campagne pubblicitarie alquanto discutibili – ma adesso ci pensa Peta a ripulire il nome del brand. Ebbene sì, perché ai Peta Fashion Awards 2022 Balenciaga ha vinto il premio “Best Luxury Product” per il cappotto realizzato in EPHEA™, un materiale a base di micelio.

PETA, L’ORGANIZZAZIONE NO-PROFIT CHE HA RIQUALIFICATO IL BRAND DI LUSSO

Come anticipato dal titolo, Peta è un’organizzazione no-profit a sostegno dei diritti animali, che attraverso il premio donato a Balenciaga ha messo fine ad una serie di news negative per il brand di lusso francese. Il cappotto vegano di Balenciaga rispecchia i canoni di innovazione e cura per l’ambiente, in perfetta linea con i valori di Peta. Inoltre, il cappotto che è foderato in lana e ideato in fibre di funghi, è stato pubblicamente presentato durante la sfilata autunno-inverno 2022.

“Lusso a base vegetale che non danneggia gli animali o l’ambiente? Siamo qui per questo”

Dichiara l’organizzazione sul sito web ufficiale
Il cappotto vegano di Balenciaga

LE ALTRE PREMIAZIONI DELL’EVENTO

Tra le numerose premiazioni della serata, si fa notare Burberry con la vittoria del premio “Best Luxury Moment” , grazie anche alla dichiarazione dell’esclusione dei pellami di rettili dalle sue linee: proprio di recente, la casa di moda inglese ha stoppato la produzione di pellicce e angora. Per la categoria “Best Vegan Leather” viene premiato Nanushka, nonostante il successo del cappotto in funghi di Balenciaga. Il brand, attraverso la pelle vegana Okobor, mixa materiali riciclati di alta qualità, per un risultato unico e formidabile. Infine, tutti coloro che si aspettavano il successo di H&M verranno amaramente delusi, perché il brand viene identificato come il “Villain of The Year”. Purtroppo, H&M non ha portato rispetto alla promessa green di non voler più vendere capi ideati con cashmere e mohair e, dalle indagini di Peta, sono affiorate malvagità imposte agli animali durante la creazione dei filati. Per non parlare del designer italiano Tiziano Guardini, che ha vinto il riconoscimento per il “Miglior Capo Moda” per la sua capsule collection nominata “Into the Forest”. Un premio che certifica un talento in in fortissima ascesa, scelto non a caso anche dalla cantante Elisa. Si tratta di una capsule che si pone come obiettivo primario quello di ricongiungersi in qualche modo alla natura.

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