Pierpaolo Piccioli, con un’atmosfera da primi del ‘900, ha presentato la sua rivoluzionaria collezione di alta moda. Al Place Vendôme va in scena “Anatomy of Couture”, la sfilata che ha riscritto i canoni della Couture, e che rappresenta l’inizio di una nuova era nell’avvicinamento alla creazione. L’abito adesso è colui che deve adattarsi al corpo, e non più il contrario, ed è realizzato per valorizzare e accompagnare le sue forme. Valentino ha abbandonato ogni omologazione, finzione, sacrificio, e frustrazione. Bisogna dire basta ai modelli irreali che compromettono il pensiero di sé stessi: è questo il messaggio che ha voluto lanciare la Maison. La sfilata si compie in dei preziosi saloni color avorio, ed inizia con l’uscita degli abiti dall’atelier, che con fare visionario salgono lo scalone d’onore per riempire di stupore gli occhi degli ospiti.
Da qui possiamo notare che è la stoffa a plasmarsi e a modellarsi insieme alle forme corporee di donne e uomini di qualsiasi età, colore e fisicità. Il rigore degli stucchi dorati e gli opulenti specchi, donano ancor più la visione della perfezione assoluta di questi corpi che brillano di luce propria. Pierpaolo Piccioli ha analizzato e anatomizzato il corpo umano, così come fece Leonardo Da Vinci 500 anni fa, prendendo nota di tutti i dettagli particolari, differenti e speciali: se l’anatomia studia la struttura degli organismi viventi, l’anatomia della Couture di Valentino apprende la struttura dei corpi e degli abiti. Da 5 mila anni a questa parte l’uomo ha idealizzato il concetto di bellezza obbligandogli dei canoni, e delle regole che lo rendessero replicabile.
Ma è qui che Pierpaolo Piccioli ha stravolto il tutto, poiché è la diversità che differenzia gli esseri umani, rendendoli così magnifici e speciali.”Ho voluto cambiare le regole della Couture nel merito. Non per fare qualcosa di stravagante ma per mettere al centro l’umanità e la bellezza delle persone. Quello che le donne sono, non il come dovrebbero essere. Il sogno della Couture deve essere per tutti, a prescindere dall’età e dalla taglia: i corpi si trasformano nel tempo, la vecchiaia va carpita e valorizzata, per creare un canone che rifletta la ricchezza e diversità del contemporaneo e promuova una bellezza senza assoluti. La Couture si basa sulla creazione su misura: se fino ad oggi si è sempre partiti dall’aggiustare un modello precostituito, d’ora in poi ‘su misura’ per me vuol dire in primis valorizzare la personalità di ogni corpo, dare a tutti la stessa naturale bellezza. Questo è per me oggi fare il couturier. Voglio che i bambini di sentano ispirati vedendo questi abiti, che capiscano che a portarli sono persone che non cercano di essere nessun altro se non se stesse”- spiega Pierpaolo Piccioli ai giornalisti. Nella collezione emerge lo studio delle forme della Venere di Willendorf, delle statue greche e romane, delle sculture di Canova fino a Le violon d’Ingres di Man Ray, dando così vita ad una Couture moderna e senza tempo che va dalla realizzazione delle mantelle, ai pantaloni; dai lunghi strascichi, agli abitini cortissimi; alle gonne svasate e alle autoreggenti che danno un tocco di sensualità, per non parlare degli scolli, che conferiscono la dolcezza e la fluidità dei ritratti rinascimentali. Dai toni pastello a quelli fluo, dall’azzurro polvere al fucsia, arrivando al rosso Valentino. Metri di chiffon, tessuti opachi e cristalli preziosi. Il tutto accompagnato dalle note al pianoforte di Knockin’ On Heaven’s Door. Ciò che ne è venuto fuori è un qualcosa di straordinario e indimenticabile.