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RICORDANDO ANDRÉ LEON TALLEY: MORTO IL VISIONARIO DIRETTORE CREATIVO DI VOGUE

All’età di 73 ci lascia André Leon Talley, storico rivoluzionario editor-at-large di Vogue che si è spento oggi a New York. Con una carriera che si espande su ben cinque secoli, il contributo lasciato da Talley è più che mai incolmabile. Non solo per il mondo della moda, ma per una società che ancora fatica a guardare oltre la norma. Talley si è battuto per secoli a favore dell’inclusività di persone afroamericane nel settore, supportando e lanciando giovani stilisti neri. Questo è il suo più grande traguardo: aver aperto le porte per un futuro migliore.

LA STORIA DI ANDRÉ LEON TALLEY: UNA BATTAGLIA PER L’INCLUSIVITÀ

“Ciò che lo commuove è quell’idea del fallo, pensalo, indossalo” Marc Jacobs

Per Andre Leon Talley non ci sono limiti nello stile. Ognuno ha il diritto di sentirsi libero di giocare con la moda, di creare le proprie regole, perché c’è sempre un’occasione per vestirsi. La moda è arte, ma soprattutto vita in Talley, è ciò che ci rappresenta più di ogni altra cosa. E dobbiamo accettarla senza giudizi.

andré leon talley cher

Nato a Washington nel 1948, nell’autobiografia Il Vangelo secondo Andre l’editor-at-large di Vogue descrive la sua vita crescendo come un uomo gay afroamericano in una società che rifiuta di vedere il diverso. Racconta di come è stato schernito, arrivando ad essere preso di mira con pugni e pietre dai ragazzi della capitale. Tuttavia, nessuno poteva fermare la sua determinazione: “Dovevo andare avanti con la mia carriera”.

Dopo aver lavorato per WWD e Il New York Times, André Leon Talley raggiunse il suo obiettivo come giornalista di moda da Vogue, prima come Fashion News Director dal 1983 al 1987 e poi come direttore creativo, diventando uno dei primi afroamericani ad affermarsi nel settore.

“Come uomo afroamericano nato negli Stati Uniti d’America, era importante per me mostrare i mattoni della mia storia, dalla mia infanzia ad oggi. È semplicemente una parte del tessuto della società in America. Il razzismo è sempre lì, in ebollizione sui fuochi d’artificio, evidenziato durante questa pandemia nella terribile tragedia di Ahmaud Arbery, girato in Georgia alla luce del giorno”. Disse Talley nel 2020, sottolineando come ancora oggi la sua battaglia non sia mai stata invana. Ma anzi, più che mai necessaria.

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