Manichini, mascherine e led. Il Comune di Positano contro la violenza sulle donne

Senza braccia e con il volto coperto da una mascherina. Sono quattordici i manichini femminili imbavagliati e illuminati da led rossi, installazione-simbolo messa in opera dal Comune di Positano e ideata dall’amministrazione comunale per lanciare un messaggio forte a tutta la sua cittadinanza in occasione del 25 novembre. Una data rappresentativa, con lo scopo di porre l’accento in modo artistico e innovativo su un tema estremamente delicato. Fil rouge della giornata, l’inaugurazione evento di una “PANCHINA ROSSA” vuota, il cui silenzio è l’urlo di ogni donna uccisa, abusata nella sua dignità, testimonianza del suo coraggio.

“L’arte ha la capacità di comunicare più di mille parole. Come amministrazione locale nel nostro piccolo abbiamo il dovere morale e civico di sensibilizzare la nostra cittadinanza in tutti i modi possibili.” afferma il sindaco di Positano, Giuseppe Guida “Nel 2020 è inammissibile accettare che abusi e violenze nei confronti di donne, madri, mogli, bambine, siano ancora così numerosi”

Dati ONU rivelano che oltre cento donne vengono uccise in Italia, vittime quasi sempre di chi sostiene di amarle. Ai femminicidi si aggiungono le violenze quotidiane. Una ogni quindici minuti, 88 volte al giorno, secondo la media registrata dalla Polizia di Stato. Nella maggior parte dei casi, l’autore ha le chiavi di casa. E il covid non arresta l’impetuosità del fenomeno. Ad oggi le vittime sono in notevole aumento a causa del lockdown che costringe spesso le donne a vivere in una convivenza forzata sotto lo stesso tetto con i propri carnefici.
Nel periodo marzo – aprile 2020, durante il lockdown, rispetto allo stesso periodo del 2019, i femminicidi, non hanno mai ceduto il passo e il numero delle vittime femminili, solo nel primo semestre del 2020, è cresciuto, arrivando al 45% del totale degli omicidi. Secondo i dati ISTAT, tra marzo e giugno del 2020, il numero delle chiamate sia telefoniche sia via chat al numero verde antiviolenza 1522 è più che raddoppiato rispetto allo stesso periodo dell’anno 2019 ( +119%) passando da 6956 a 15280. Un dato preoccupante che allarma e che impone una grande mobilizzazione da parte di tutti. Di, seguito le dichiarazioni dei consiglieri e dei tecnici coinvolti nell’iniziativa di sensibilizzazione.
Margherita Di Gennaro, Vice Sindaco con mandato alle Pari Opportunità
Un pensiero rivolto a tutte quelle donne che hanno subito violenza, a quelle donne che hanno perso ingiustamente la vita, a quelle donne belle coraggiose, che combattono ogni giorno. Un pensiero va anche a tutti quei bambini che hanno perso la loro guida a quei genitori che non trovano pace un pensiero va a tutte loro, a tutte noi.
Giuliana Apuzzo, tecnico con mandato di funzione amministrativa al Demanio
“La violenza sulle donne è un problema culturale, una responsabilità sociale che riguarda tutti. Il 1522 è il numero verde attivo 24h su 24 che accoglie richieste di aiuto a sostegno delle vittime di violenza. Il nostro invito non è solo per oggi, ma tutti i giorni, dobbiamo fare la nostra parte per contribuire a fermare e dire no alla violenza sulle donne. Un ringraziamento particolare va al nostro sindaco, un uomo di grande sensibilità, che ha reso possibile la realizzazione di questo importante ed emozionante progetto.”
Anna Celentano, mandato alle Politiche Sociali e funzione di collaborazione contabile
“Oggi più che mai questa amministrazione vuole impegnarsi fortemente a smuovere l’opinione pubblica per combattere ogni tipo di discriminazione di genere. La panchina rossa sarà un simbolo permanente di sensibilizzazione, per ricordarci sempre, e non solo il 25 novembre, la violenza perpetrata alle donne. Affinché un giorno non lontano il rosso diventi solo il colore dell’ amore.”

Giuseppe Vespoli, consigliere al Turismo e alla Cultura
“Quest’opera ha un significato ambivalente: i manichini sono stati volutamente spogliati dagli arti superiori, da un lato per indicare il distanziamento imposto dal momento storico che stiamo vivendo e dall’altro per personificare la mancanza di un adeguato supporto fisico e morale per tutte le donne vittime di abusi che troppo spesso sono costrette a sopportare in silenzio. Da qui, i volti coperti da una mascherina, non solo come simbolo anti-contagio, ma come bavaglio che silenzia la richiesta di aiuto. Spero che attraverso il caldo abbraccio di soli due manichini possa arrivare un messaggio ben chiaro: soltanto l’amore puro è la cura ad ogni dolore.”