Esclusiva-Anna Brancati: “Cinema, che passione. Violenza sulle donne ? Problema sociale da affrontare seriamente”
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Dallo studio personale alla recitazione il passo è stato veloce e forse inaspettato: ci racconti le tue emozioni nel vivere quotidianamente dietro le quinte di Gomorra ?
–Faccio chiarezza. In realtà non ho studiato per fare l’attrice.Ho frequentato la facoltà di Costume e Moda all’Università di Urbino.Volevo fare la costumista.Eravamo tantissimi studenti provenienti da ogni parte d’Italia ed io,dopo l’esame di ammissione ero tra i primi undici…non potevo che essere orgogliosa. Ho studiato la storia della moda e del costume con la grande Benedetta Barzini cominciando a entrare nel mondo del teatro e del Cinema da dietro le quinte,cercando piano piano di comprendere una storia,le richieste di un regista e poi le caratteristiche fisiche e psicologiche di un attore. E sì,diciannove anni fa mi preparavo,a mia stessa insaputa,a diventare un’attrice. Nel 2014 ho scelto di fare un provino,un po’ per gioco e un po’ per paradosso. Ero a capo di un’associazione culturale contro le armi e mi sono presentata al casting per Gomorra la serie. Ho preparato due call back per “Patrizia” e poi la scelta della Comencini è caduta sulla proprietaria di una boutique di moda dove si vestiva “Chanel”. Calcare il set della serie tv più vista al mondo accanto alle due protagoniste femminili mi ha riempita di emozioni e ho fatto tesoro della loro padronanza. Ricordo che proprio per la scena con la grande Donadio ci fu un fuori copione tanto fossimo entrate in sintonia.
Ed è stato proprio con Dell’Anna,invece,che ho imparato che dopo il “ciak”,quando il regista dice “motore” vuol dire che devi iniziare a muoverti.Per quanto riguarda il mio personaggio l’ho amato subito:prove costumi con tantissimi abiti e infiniti accessori,per ogni outfit collane,anelli,bracciali e persino un baciamano. Per la ricostruzione delle unghie sono state eseguite due giornate di lavoro. La Comencini prima le vedeva troppo squadrate,poi troppo appuntite e infine ha fatto dipingere un po’ di fiorellini su bordi liberi. Stessa cosa per quelle dei piedi. alla fine è normale che sia la serie Sky più venduta al mondo!
Hai lavorato con Stefano Incerti, regista che nel lontano 1995 vinse il David di Donatello per il film “Il Verificatore”: cosa ti ha insegnato durante le scene del film La Parrucchiera ?
“Sicuramente il maestro Incerti con LA PARRUCCHIERA ha fatto recitare i suoi attori in un fotoromanzo iper femminile e lavorare su questo set mi ha insegnato quanto colori,carne,femminilità e la tanta musica siano l’altra faccia di Napoli rispetto al ritratto di Gomorra. In qualche modo La parrucchiera mi ha dato la possibilità di recitare con tanti elementi diversi…dall’Almodovar alla Pappi Corsicato, al recupero della sceneggiata e alla comicità. Però devo dire una cosa. Giravamo al lanificio 25 a Napoli e appena ho finito la mia scena sono scoppiata a piangere a singhiozzi. Gli operatori erano increduli. Mi ero emozionata ma soprattutto era la prima volta che avevo un ruolo così forte (la prostituta) in una mise molto,molto scollata e assai volgare,direi. Ero inibita,molto. Ho faticato non poco. Da allora in poi ho superato un po’ la mia timidezza che,vi giuro, possiedo. Ecco cosa mi ha insegnato”
Noi di PinkLifeMagazine, abbiamo a cuore un tema sociale molto scottante e cioè la violenza sulle donne. Come pensi si possa debellare questo problema nella nostra società ?
“Ci sono mariti ed ex mariti che non danno sempre i soldi per i figli.Credo che l’abuso economico sia una forma subdola di violenza ed è un modo di prevaricare. Io ne so qualcosa. Dovrebbe essere correttamente riconosciuta e perseguibile. Ma non basta. L’importante sarebbe poi non lasciare le donne sole,creare una rete che le possa seguire e supportare dopo la denuncia e che garantisca loro tutto il sostegno necessario soprattutto se ci sono figli minori.C’è ancora tanto da fare,ma parlarne,confrontarsi, denunciare,è sempre un buon inizio. Certo sarebbe meglio se alle denunce seguissero pene più celeri altrimenti le donne vengono scoraggiate e dalla violenza economica a quella psicologica il passo è brevissimo”
Cosa farà da grande Anna Brancati ?
“Una volta qualcuno disse ”Le persone più interessanti che conosco sono quelle che a quarant’anni ancora non sanno cosa faranno da grandi”. A volte mi sento in colpa ma davvero non credo di saperlo con certezza. Ho fatto l’attrice pensando di fare la costumista,ho recitato in Gomorra battendomi contro le armi, forse non ho un unico scopo nella mia vita,ma quando mi dedico ad un’attività, che sia un nuovo lavoro o una nuova passione personale, lo faccio con tutta me stessa,affrontando anche tutti i problemi del caso. Quest’inverno è previsto qualcosa che potrebbe cambiarmi la vita ma non voglio annunciare nulla. Sono scaramantica doc. Per il resto vorrei dedicarmi sempre di più ai miei affetti. Tutto il mio tempo libero lo vivo con loro e mi godo la vita. Non voglio più aspettare di essere felice anche perché vi confesso che ho una grandissima paura: la vecchiaia”
Massimiliano Alvino
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