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Fashion

Questioni di stile. Una domanda ad Anna Paola Merone.

 

Cara Anna Paola, questa estate abbiamo organizzato una mini crociera in barca a vela. Sono in difficoltà…cosa devo indossare?

Indossare, ecco la parola magica. A differenza di quanto molti pensano la barca è un luogo dove restare vestiti, almeno in certi momenti. Dove si prendono o si perdono punti sul fronte dello stile in un attimo. Una persona di mondo, e di classe, non affronta mai la traversata in costume, né tantomeno mangia svestita. Basta una camicia di lino, un copricostume chic, un caftano che torna buono sia per lui che per lei. Spazio al bianco e all’ azzurro, no ai colori scuri, si ai grandi occhiali da sole con un filtro adeguato, no ai grandi cappelli di paglia che evidentemente volano e che sono fatti solo per quelle che sognano di trovare marito in Costa Azzurra (sogno evidentemente assurdo e irrealizzabile, anche le principesse di Monaco si sono sistemate con maschi pescati su altri lidi). In barca si sta rigorosamente scalzi e non si chiede neanche se ci si deve togliere le scarpe: lo si fa e basta. Infine il bagaglio. Una persona di stile non porta in barca bagagli ipertrofici, né valigie rigide. L’ideale è una sacca morbida riempita con una serie di vestiti che occupano poco spazio: abiti leggeri, negligentemente lunghi, che non si spiegazzano; tubini semplici; bluse morbide; pantaloni easy. Indispensabile un pullover di cachemire leggero e un giubbotto antivento. I tacchi lasciamoli a casa, teniamone un solo paio nascosti sul fondo della sacca. Se proprio una sera dobbiamo scendere a terra per una festa indimenticabile torneranno utili sotto un abito. Da portare in mano scendendo scalze dalla passerella e da infilare, come una diva, solo oltre la banchina.

 

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